I Film di Devon House - UN PICCOLO CINECLUB
L’iniziativa I FILM DI DEVON HOUSE è nata nel 2009 in seguito alla chiusura dello storico Cinema Rio di Poschiavo.
Da allora l’Associazione offre annualmente una stagione estiva, tra luglio e agosto, con opere cinematografiche di qualità, talvolta rare, di varia provenienza ed epoca e senza pregiudizio di genere. Le proiezioni si svolgono nelle suggestive cornici del giardino e del fienile di Devon House, uno degli edifici che compongono la ottocentesca Via dei Palazzi a Poschiavo. “Fuori stagione”, in autunno, inverno e primavera, nel fienile o nell’intimità della Sala degli specchi al primo piano di Devon House, si svolgono brevi rassegne cinematografiche a tema e anche delle proiezioni per bambini.
Le serate vogliono essere momenti piacevoli ed emozionanti e cercano l’equilibrio tra la creazione di stimoli (alle volte anche inusuali) e l’accortezza di far sentire a proprio agio ogni partecipante.
Vi concorrono un’accurata introduzione a ciascuna delle proiezioni e, soprattutto, lo scambio d’opinioni nell’ambito di rinfreschi in chiusura.
“Matrimoni all’israeliana” - Rassegna invernale 2023
Anno Nuovo, veste nuova: I FILM DI DEVON HOUSE si presentano con una nuova immagine, una grafica fresca e moderna, ispirata al cartiglio dipinto nel 1908 accanto all’ingresso dell’edificio. Felici di questo passo, speriamo ora che piaccia.
Sotto questi auspici riparte, il 26 gennaio, un ciclo invernale già programmato a marzo 2020 e poi annullato a causa del lock down: sull’arco di 2 settimane passeranno sul grande schermo di Devon House quattro opere del cinema israeliano. Un cinema dalle molteplici influenze culturali e sociali, ma anche delle contraddizioni. Un cinema introspettivo, spesso audace, ma sempre originale e raccontato con la proverbiale ironia ebraica, che sconfigge ogni tabù. Quattro film particolari, quindi, ma per tutti.
Darà inizio al ciclo, giovedì 26 gennaio, Meduse (Meduzot) di Etgar Keret e Shira Geffen: un intreccio di vite poetico, agrodolce e colorato, che parte dalla frattura della gamba di una sposa.
Seguirà, già domenica 29 gennaio, Giorno per giorno (Yom Yom) di Amos Gitai: una sagace “commedia drammatica”, simbolo della confusione morale e politica che ormai distingue la società israeliana.
Giovedì 2 febbraio sarà la volta di La sposa promessa (Lemale Et Ha'Chalal) di Rama Burshtein, e ambientato nella società ebraica ortodossa: una favola d'amore, in fondo, amara e dolce, dai temi universali. Lo introdurrà una ospite d’eccezione, Miriam Camerini, prima rabbina ortodossa italiana, ospite della Comunità Riformata di Poschiavo, presso la quale si esibirà in concerto la sera precedente.
Chiuderà la rassegna, domenica 5 febbraio, Viviane (Gett - Le procès de Viviane Amsalem) di Ronit e Shlomi Elkabetz: un ritratto femminile di rara forza, finezza di scrittura e immediatezza.
Il titolo della rassegna, Matrimoni all’israeliana (parafrasi ironicamente ispirata al capolavoro De Sichiano Matrimonio all’Italiana) non è scelto a caso: attraversa tutti film – che per il resto non potrebbero essere più diversi tra di loro - il tema del matrimonio, del rapporto uomo-donna, nelle sue varie sfaccettature, fasi e connotazioni sociali.
Le proiezioni avranno luogo, a dipendenza delle condizioni meteorologiche (e in particolare le temperature) o nel fienile o nel salotto di Devon House. Vi informeremo al riguardo di volta in volta. Esse saranno, come sempre, precedute da una breve introduzione. Entrambe le sale dispongono di un numero di posti limitato. È quindi consigliata la prenotazione al seguente indirizzo email: devonhouse@bluewin.ch
Alla conclusione dei film sarà servito un rinfresco – a tema…
Vi aspettiamo per condividere con noi il grande cinema: a DEVON HOUSE!
Devon House e la sua storia
La scritta “Devon House” accanto al portone di entrata al numero 13 in Via di Palazz risale al 1908. La fece apporre Domenico Semadeni, proprietario di uno “Swiss Café” nella contea inglese di Devon, a Ilfracombe, a quei tempi una famosa destinazione balneare. Come tante altre famiglie poschiavine - generalmente riformate - che nel corso dell’ottocento erano riuscite a tessere una vera e propria rete di prestigiose pasticcerie, confetterie e caffetterie in varie città d’Europa e Russia, i Semadeni investirono parte della loro fortuna in una prestigiosa dimora, in terreni e titoli in valle. La casa era stata costruita già nel 1864, su commissione di Pietro Pozzi, a sua volta direttore di una caffetteria e pasticceria a Oporto, in Portogallo. Di questa “epoca d’oro” della storia poschiavina rimangono a tutt'oggi visibili in varie città iscrizioni quali “Café Suizo”, “Pasteleria Bernina”, “Swiss Café&Bakery”, “Café Suisse” o “Kafe Fankony“, “кафе Семадені” e altri.
Gran parte del quartiere, oggi detto I Palazz, è frutto di un progetto ideato e realizzato a metà ottocento dal Podestà Tommaso Lardelli e dall’architetto vicentino Giovanni Sottovia, un esule politico giunto a Poschiavo su chiamata di alcuni commercianti locali. Esso si dispone lungo un rettilineo che chiude il Borgo verso sud, con eleganti case in stile eclettico da una parte, e una sequenza di orti, giardini e frutteti, talvolta ingentiliti da padiglioni, dall’altra. Il complesso è espressione del vivere sano e moderno dell’epoca.
I Palazz rappresentano un esempio di urbanizzazione quasi metropolitana nel concetto di base, senza uguali nel contesto alpino. Il complesso è censito dall’Inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (ISOS) nonché nell’Elenco dei giardini storici della Svizzera (ICOMOS). Quasi tutti gli edifici sono posti sotto la protezione del Cantone e della Confederazione.
Devon House si trova qui
Devon House, Via dei Palazzi 13, CH-7742 Poschiavo