L’autunno è la stagione in cui la natura gioca con la tavolozza dei colori, dipinge paesaggi dalle mille sfumature e incanta con uno spettacolo che rinnova ogni anno. Anche in Valposchiavo, certo!
Lara Boninchi Lopes
Vive a a Poschiavo
Designer stone-art e giornalista de “Il Grigione Italiano”
La Valposchiavo per me è un angolo al sud delle Alpi che ancora stupisce e meraviglia. Attrae particolarmente dal punto di vista architettonico e si contraddistingue per una vita culturale assai vivace.
Tipica, caratteristica, cordiale e ospitale. La gente ti saluta con un “bundì” e con un sorriso direttamente dal cuore.
In dialetto poschiavino ricordo una parola ormai caduta in disuso: “al ciürlu”. Ovvero un termine che usava mio nonno per nominare “il caffè”. “Al ciürlu” fa parte della mia infanzia. “Nina porta scià al ciürlu”: “Nina porta il caffè”, sbraitava il nonno rivolgendosi alla nonna Andreina detta “Nina”. Sento ancora il profumo della tazzina fumante di caffè nella stüa pusc’ciavina…
Il nonno Egidio Crameri (detto Felpa) era un abile scalpellino: nella sua cava preparava le tegole in serpentino per la posa dei tetti della Valle.
Da tre generazioni ormai ci occupiamo di pietre, il sapere è stato tramandato da padre in figlio. La nostra è una famiglia di artisti: gli uomini lavorano la pietra con pazienza, meticolosità e particolare abilità manuale; le donne si occupano del design e della vendita di tutti i gioielli presso il negozio Stone-Art, a pochi passi dalla piazza del Borgo di Poschiavo.
Chiudo gli occhi e immagino i colori e le venature delle diverse pietre, la matita scivola tra le dita e sul foglio appare un abbozzo, quello di una collana che parla della mia Valle e della sua anima.
La mia ultima creazione è la collana poschiavina: un girotondo colorato di pietre delle nostre montagne. Un gioiello che ha dentro di sé tutta la bellezza, le tonalità e la forza delle pietre locali. Dalla materia prima al prodotto finale tutto nasce in Valposchiavo, stone-art produce a chilometro zero e nel pieno rispetto dell’ambiente.
È difficile scegliere una pietra preferita. Il serpentino verde mi piace per la bellezza dei riflessi, il marmo Sassalbo per la delicatezza delle sfumature, la giada-nefrite di Poschiavo per la lucentezza e il granito Palü per il carattere deciso e grintoso.